(Deutsch unten…)

Iniziamo col dire che cosa ci affascina…

“…l’imprevedibilità del viaggio, l’intrico e la dispersione dei sentieri, la casualità delle soste, l’incertezza della sera, l’asimmetria di ogni percorso. Lo schema è la bozza di uno statuto della vita, se è vero che l’esistenza è un viaggio, come si suol dire, e che passiamo sulla terra come ospiti.”
Claudio Magris introduce così uno dei suoi capolavori, il “Danubio”.

Tutti siamo ospiti su questo pianeta e tutti vorremmo in fondo poter rendere visita ai luoghi dell’ospitalità, sapendo che il viaggio è una delle fonti di appagamento e di arricchimento più generose. Viaggiare per soddisfare il desiderio, profondamente umano, di vedere, di incontrare, di conoscere l’altro e di stupirci di fronte alle meraviglie del mondo e di chi lo abita.
Così, semplicemente, essendo nella fortunata condizione di poterlo fare, abbiamo deciso di partire e di dare seguito a questo desiderio. Con la moto (dopo esserci riletti Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta di Pirsig, ma anche Il Milione di Marco Polo e Le Mille e una Notte…)…

Chi siamo, dunque?

Abbiamo alle spalle buona parte della nostra strada, ma ne vediamo ancora molta davanti a noi, affascinante e foriera anche di avventura! Qualcuno di noi farà tutto il viaggio, qualcuno invece ci raggiungerà cammin facendo.

  • Le prime mosse le abbiamo fatte noi, io, Gianni, e Graziella che, partendo dalla Svizzera, giriamo con la moto già da parecchio. In parte sulle orme e raccogliendo con gratitudine l’eredità dei nostri avi che hanno dovuto emigrare, chi in California, chi in Australia, chi in Inghilterra, per necessità e mettendo in gioco la propria vita.
  • Renzo e Christine invece vogliono scoprire l’America del sud…
  • Megé, e forse Celso, che alla moto rinuncia in favore di un mezzo (apparentemente) più comodo…, ci sarà dal Canada all’America del sud.
  • C’erano anche Otfried, che ha fatto la prima parte del viaggio fino in Kirghisistan, e poi Andreas che, purtroppo, a causa di un incidente non ha mai potuto partire..

Graziella tondo def

Gianni tondo def

 

 

 

 

 

Rezo tondo def

Mege tondo def

 

Sagen wir zuerst mal, was uns fasziniert…

“… die Unvorhersehbarkeit des Reisens, das Gewirr, die Verzweigungen der Wege, die Zufälligkeit der Aufenthalte, die Ungewissheit des Abends, die Asymmetrie einer jeden Strecke… Wenn es stimmt, dass das Leben eine Reise ist und dass wir, wie man zu sagen pflegt, als Gäste über die Erde wandeln, so ist die Skizze zu diesem Projekt der Probeabzug einer Lebensordnung.”
So führt uns Claudio Magris in eines seiner Meisterwerke, „Donau: Biographie eines Flusses“

Wir sind alle Gäste auf diesem Planeten und wir alle möchten eigentlich die Orte der Gastfreundschaft besuchen, wohlwissend, dass die Reise eine der ergiebigsten Quellen der Bereicherung und Befriedigung ist. Das Reisen, ein zutiefst menschliches Bedürfnis, das uns das Sehen, die Begegnung mit dem Anderen, aber auch das Staunen vor den Wundern der Welt und ihrer Bewohner näher bringt.
Deswegen! Ja, weil wir in der glücklichen Lage sind, es tun zu können, haben wir uns entschlossen, die Reise anzutreten. Mit dem Motorrad (nachdem wir wieder einmal Pirsig’s Zen und die Kunst, ein Motorrad zu warten, aber auch Il Milione von Marco Polo und Tausend und eine Nacht gelesen haben…)

Wer sind wir also?

Unser Weg liegt zu einem guten Teil hinter uns, und dennoch Vieles steht uns noch bevor. Einige von uns werden die ganze Reise mitmachen, andere zwischendurch dazustossen.

  • Die ersten Schritte haben Graziella und ich, Gianni, unternommen. Von der Schweiz aus, haben wir mit dem Motorrad schon Vieles erkundet und erlebt. Teilweise in den Fussstapfen unserer Vorfahren, welche die Not zum Auswandern zwang, nach Kalifornien, Australien, England, meistens das eigene Leben aufs Spiel setzend.
  • Renzo und Christine hingegen wollen Südamerika entdecken.
  • Megé schliesslich hat eine Vorliebe für (angeblich) bequemere Fahrzeuge… und von Kanada nach Südamerika wird er uns begleiten.
  • Da war auch Otfried dabei, der den ersten Teil der Reise bis Kirgisistan mit gemacht hat, und Andreas, der leider infolge eines Unfalls nie starten konnte.